Giuseppe Tartini. Genio dell’arco. Una biografia critica

Martedì 18 novembre 2025, ore 17.30
Basilica del Santo, Padova
Sala dello Studio Teologico
Presentazione del libro
Mirko Schipilliti
Giuseppe Tartini. Genio dell’arco. Una biografia critica
Prefazione di Andrea Marcon
Zecchini Editore, 2025
Introduce: Luciano Bertazzo, direttore Centro Studi Antoniani
Intervengono: Maria Nevilla Massaro, musicologa; Guido Viverit, musicologo
All’evento sarà presente l’Autore
Ingresso libero fino a esaurimento posti
Presentazione del libro dal sito dell'editore. (link del libro)
Nel Settecento Giuseppe Tartini (1692-1770) è stato il più importante violinista e uno dei più affermati musicisti, appassionato studioso, didatta di fama internazionale, scopritore del “terzo suono”. Considerato «uno dei più celebri violinisti» (Leopold Mozart), «il maggiore compositore di questi tempi» (Eulero), «Maestro delle nazioni» (Lalande), è da sempre stato circondato da approssimazioni, mito e leggenda, con una vita che nasconde ancora aspetti misteriosi o poco indagati. Com'è diventato così famoso? Da dove viene il celebre aforisma attribuitogli «per ben suonare bisogna ben cantare»? La sua opera musicale, con numerosi concerti di non facile approccio per le difficoltà tecniche e interpretative, non è stata ancora pubblicata integralmente, legata soprattutto a pochi celeberrimi titoli, fra cui la sonata Il trillo del diavolo. Un compositore geniale che visse al di fuori dell'ordinario, massima espressione del suo tempo e precursore del Classicismo in una dimensione europea. Negli ultimi decenni le numerose ricerche concentrate in testi di non facile reperimento e in analisi sparse, hanno tuttavia collezionato notizie frammentarie, focalizzandosi su aspetti isolati del musicista. A ottant'anni dalla prima monografia su Tartini, questo libro ripercorre una ricostruzione fedele e lineare del percorso biografico del violinista e della sua produzione musicale. Attraverso un'analisi comparata delle fonti, dei documenti e degli studi fino ad ora compiuti, in relazione al contesto storico-culturale e con nuove evidenze e deduzioni, offre un quadro organico su una tra le più complesse, audaci, affascinanti ed enigmatiche personalità musicali di tutto il XVIII secolo. «Tale mi appare la musica di Tartini», scriveva Blainville, «vero linguaggio dei suoni, frasi musicali fondate sulla melodia più pura e sull'arte di far cantare il violino».