Rivista LIII (2013) - fasc. 3

Studi e Testi
Emanuele Fontana
pp. 263-314
Sermonari da bisaccia. Le raccolte del ms. 512 della Biblioteca Antoniana di Padova e del ms. 193 della Bibliotheque Municipale di Besancon
II.13.03.01

SOMMARIO
Il contributo intende presentare le raccolte di sermoni contenute nel ms. 512 della Biblioteca Antoniana di Padova e nel ms. 193 della Bibliothèque municipale di Besançon. Questi codici, realizzati all’inizio del Trecento, sono importanti in quanto furono utili nella predicazione concreta. Il ms. 512 é corredato di due tabulae, di cui la seconda fu redatta nel 1357 da fra’ Montebello da Piove, che ebbe in uso il codice. Entrambi i manoscritti contengono testi in parte anonimi e in parte ricon ducibili ad autori francescani e domenicani ben noti. Interessante è il caso del sermone anonimo Lignum quod inter iuncturas per la festa dell’invenzione della santa Croce contenuto nel ms. 193 di Besançon: il testo riporta una citazione tratta dai sermoni di sant’Antonio di Padova. L’articolo, inoltre, esamina in modo particolare i sermoni di Luca Lettore da Padova contenuti nelle due raccolte. In Appendice si fornisce l’incipitario dei sermoni dei due codici.

Parole chiave: Antonio di Padova, santo; Luca Lettore da Padova, frate Minore; Sermoni medievali.

SUMMARY
The work intends to present the collections of sermons included in the manu script 512 of the Pontificia Biblioteca Antoniana of Padua and in the manuscript 193 of the Bibliothèque municipale of Besançon. These codices, realized in the beginning of the fourteenth century, are importants because they were used in the preaching. The manuscript 512 is accompanied by two tabulae, the second of which was written in 1357 by the friar Montebello da Piove, who maked use of the codex. Both the codices hold texts in part anonymous and in part connected to well known Franciscan and Dominican authors. Interesting is the case of the anonymous sermon Lignum quod inter iuncturas, written for the festivity of the Invention of the Holy Cross, contained in the manuscript 193 of Besançon: the text carries a quotation taken from the sermons of saint Anthony of Padua. Moreover, the article considers in particular the sermons of Luca Lettore da Padova held in the two collections. In the appendix is provided the incipit of the sermons from the two codices.

Keywords: Anthony of Padua, saint; Luca Lettore da Padova, Franciscan friar; Medieval Sermons.

Italiano
Aleksander Horowski
pp. 315-346
Quattro sermoni su sant’Antonio di Padova in una collezione francescana (XIII-XIV sec.)
II.13.03.02

SOMMARIO
L’articolo offre l’edizione critica di quattro sermoni per la festa di sant’Antonio di Padova, conservati nel ms. A.5 della Biblioteca Capitolare di Atri. I sermoni trovano altri testimoni manoscritti nei codici che parzialmente trasmettono la stessa col lezione anonima dei panegirici sui santi: Charleville-Mézières, Médiathèque, ms. 92; Innsbruck, UB, ms. 445; Melk, Stiftsbibliothek, ms. 1911; Montecassino, Bibl. Statale, ms. 213; Napoli, BN, ms. A.VIII.20.
L’analisi delle fonti adoperate e della tecnica adattata permettono di ipotizzare un solo autore per i quattro sermoni. Si tratta forse di un frate minore con una discreta preparazione biblica, ma con scarsa conoscenza delle fonti patristiche (o con limitato accesso alla biblioteca). La datazione più probabile è quella degli ultimi decenni del Duecento, ma non si può escludere l’inizio del secolo XIV.

Parole chiave: Antonio di Padova, santo; Sermoni medievali.

SUMMARY
The article offers a critical edition of four sermons for the feast of Saint Anthony of Padua, preserved in the Ms. A.5 of the Biblioteca Capitolare of Atri. The sermons have other MSS witnesses in codices that partially transmit the same anonymous collection of panegyrics on the saints: Charleville-Mézières, Médiathèque, ms. 92, Innsbruck, UB, ms. 445; Melk, Stiftsbibliothek, ms. 1911 Montecassino, Bibl. Statale, MS. 213, Naples, BN, ms. A.VIII.20.
The analysis of the sources used and the technique adapted allow us to hypothesise a single author for the four sermons. It is probably a Friar Minor of a rather good biblical preparation, but with little knowledge of the patristic sources (or with limited access to the library). The most probable date is that of the last decades of the thirteenth century, but the beginning of the fourteenth century too cannot be ruled out.

Keywords: Anthony of Padua, saint; Medieval Sermons.

Italiano
Eleonora Lombardo
pp. 347-371
Parlare di sant’Antonio al capitolo generale del 1310.
II.13.03.03

SOMMARIO
L’articolo presenta l’edizione di un sermone dedicato a sant’Antonio rinvenuto in due manoscritti: Todi, Biblioteca Comunale L. Leonii, ms. 126 e Vaticano, BAV, Borgh. 80. Dopo aver isolato i testi sicuramente facenti parte della stessa raccolta di quello santantoniano, si forniscono alcuni elementi per cercare di dare una fisionomia all’anonimo autore e per datare la predica. L’autrice propone come datazione l’anno del capitolo generale celebrato a Padova, il 1310. Si rilevano poi le notevoli differenze testuali tra le due copie, senza però poter giungere a una scelta che permetta di giudicare una versione più attendibile dell’altra e ponendo cosı` la questione sul ruolo dei due copisti nei confronti di un testo letto o ascoltato su cui essi certamente intervennero abbondantemente.
Non potendo proporre una collazione di due testi così diversi anche nelle loro finalita` , l’autrice propone l’edizione separata delle due copie del sermone.

Parole chiave: Sant’Antonio; Sermoni medievali; Capitolo generale.

SUMMARY
The article introduces the edition of a sermon dedicated to saint Anthony. The text is kept in two manuscripts: Todi, Biblioteca Comunale L. Leonii, ms. 126 and Vaticano, BAV, Borgh. 80. Having found those sermons which surely were part of the original collection of the edited one, the author tries to find out some features of the anonymous author, a learnt franciscan friar, and the year when he preached. Some passages provide enough prooves to connect the sermon with the General Chapter of Padua, celebrated in 1310. Then some important textual differences are underlined, but the author cannot choose which of the two versions is the nearest to the original one, as on third copy of it survives. In any case, it seems to be sure that the two remaining versions are the results of a huge process of interpulation by the two copists.
As no collection of the two texts could be advanced without interfeering even on the aims the two copists had in writing them, the author purposes a separated edition of the two copies of the sermon.

Keywords: St. Anthony; Medieval sermons; General chapter.

Italiano
Note e Ricerche
Maria Clara Rossi
pp. 373-392
Uomini, donne e libri nei conventi minoritici della Provincia di Sant'Antonio
II.13.03.04

SOMMARIO
Il volume di Emanuele Fontana, dedicato a Frati, libri e insegnamento nella provincia minoritica di S. Antonio (secoli XIII-XIV), [Padua 2012], si concentra sull’ampia provincia della Marca Trevigiana, o Provincia di Sant’Antonio, e sui numerosi conventi delle sue quattro custodie: padovana, veneziana, veronese e friulana. Pur prendendo avvio dagli albori del francescanesimo, ovvero dal terzo decennio del secolo XIII, la ricerca si estende cronologicamente alla seconda meta` del secolo XIII e a tutto il secolo XIV, affrontando temi importanti per la conoscenza dell’intero ordine minoritico: l’organizzazione degli studi, i libri e le biblioteche e soprattutto i percorsi esistenziali e professionali dei frati Minori, la cui vita si articolava in un complesso intreccio di studio, di insegnamento, di guida dei conventi, di attivita` inquisitoriale e infine di incarichi diplomatici per conto della Sede Apostolica e di governo delle Chiese locali.

Parole chiave: Emanuele Fontana; Frati Minori; Provincia S. Antonio (sec. XIII- XIV); Studium OMin.

SUMMARY
The work of Emanuele Fontana, dedicated to the Frati, libri e insegnamento nella provincia minoritica di S. Antonio (secoli XIII-XIV), [Padua 2012] focuses on the large province of Treviso, that is, the Province of St. Anthony, and on the numerous convents of its four custodies: Padua, Venice, Verona and Friuli. While beginning with the early days of the Franciscan order, that is, from the third decade of the thirteenth century, the research extends chronologically to the second half of the thirteenth century and throughout the fourteenth century, addressing those important issues by which one can come to knowledge and understanding of the entire order of the Minors: the organization of studies, books and libraries and above all the existential and professional course taken by the Friars Minor, whose life was articulated into a complex web of study, teaching, upkeep of the convents, inquisitorial activity and finally diplomatic assignments on behalf of the Apostolic See and of the government of the local Churches.

Keywords: Emanuele Fontana; Friars Minor; Province of St. Anthony (XIII-XIV); Studium OMin. 

Italiano
Riccardo Parmeggiani
pp. 393-403
Minores, lectores, inquisitores. L’attività antiereticale nelle carriere dei frati Minori nella Provincia del Santo (secoli XIII-XIV)
II.13.03.05

SOMMARIO
Tra le molteplici piste di ricerca offerte dal ricco studio di Emanuele Fontana dedicato a Frati, libri e insegnamento nella provincia minoritica di S. Antonio (secoli XIII-XIV) [Padova 2012] viene considerato lo svolgersi delle carriere dei frati in relazione allo studio e all’attivita` antiereticale, legate tra loro da un filo rosso, come gia` intuito dalla precedente storiografia. Partendo in particolare dalle schede prosopografiche che compongono la seconda parte del volume, vengono sviluppate alcune delle considerazioni espresse dall’autore a proposito dei profili individuati: la frequente sovrapposizione dei ruoli di lettore e inquisitore sembra non semplicisticamente spiegabile in base a determinate finalita` antieterodosse nell’istruzione dei frati, ma piuttosto inquadrabile quale ordinario sviluppo di un curriculum composto da tappe ineludibili per la selezione dei vertici gerarchici dell’Ordine all’interno della provincia religiosa.

Parole chiave: Frati Minori; Emanuele Fontana; Provincia di S. Antonio (secc. XIII- XIV).

SUMMARY
Emanuele Fontana, in his recent book Frati, libri e insegnamento nella provincia minoritica di S. Antonio (secoli XIII-XIV) [Padova 2012] offers several suggestion to his readership. Among them, the article examines the careers of Franciscan Friars, with particular attention to two aspects closely related, as previous scholars had already suggested: studies and anti-heretical activity. The useful prosopographical profiles contained in the second part of the volume support effectively some of the book’s most interesting intuitions about the considered careers: that the frequent overlapping of the role of lector and inquisitor cannot be just explained with a particular attention to the anti-heretical training of the Friars. Rather, it seems to be integral part of an ordinary curriculum set by the Order, and aiming at the formation of the elite of the Order within the Province.

Keywords: Emanuele Fontana; Friars Minor; St Anthony Province (XIII-XIV Century).

Italiano
Antonino Poppi
pp. 405-409
Frati, libri e insegnamento nella Provincia minoritica di S. Antonio. Conclusioni
II.13.03.06

 SOMMARIO
Le conclusioni esprimono un apprezzamento per la ricchezza d’informazione, per il rigore documentario, per la completezza bibliografica dell’opera del Fontana. Si propongono dei suggerimenti per una sintesi sull’evoluzione teoretica della teologia presso lo Studium del convento del Santo.

Parole chiave: Emanuele Fontana; Frati Minori; Padova, Studium OMin.

SUMMARY
The conclusions demonstrate an appreciation for the richness of the information, the documentary rigor, and the completeness of the bibliography of the work of Fontana. We propose suggestions for a synthesis on the theoretical evolution of theology at the Studium of the St. Anthony friary at Padua.

Keywords: Emanuele Fontana; Friars Minor; Padua, Studium OMin.

Italiano
Michael Robson
pp. 411-419
Reading notes on the Medieval franciscan culture
II.13.03.07
Inglese
Franco Benucci
pp. 421-447
Uno stemma per la Veneranda Arca
II.13.03.08

SOMMARIO
Il contributo documenta, sulla base delle raccolte araldiche ufficiali del Regno di Portogallo, l’origine medievale e autenticamente portoghese dello stemma della famiglia di sant’Antonio, i Bulhões, messa a volte in dubbio da autorevoli studiosi. Giunto a Padova all’inizio del XVI secolo (prime attestazioni nel 1508 e 1509-10), lo stemma dei Bulhões sarebbe divenuto in progresso di tempo quello della Veneranda Arca (ufficialmente riconosciuto dal Regno d’Italia nel 1915) e, con alcune varianti negli ornamenti esteriori, delle altre istituzioni e realtà devozionali legate al complesso antoniano. Si esamina così il probabile significato originario dell’arma della «croce ghiandata» e si ripercorre la fase cruciale tra la sua comparsa nella documentazione ufficiale dell’Arca (1571), a connotarne però il patrimonio ancora come proprietà «personale» del santo, e la prima apparizione della dizione «arma di essa V. Arca» (1631). Si analizzano infine due inedite varianti settecentesche dello stesso stemma, destinate forse a recuperare, nel contesto di una nuova sensibilità culturale ma in una chiave ancora tutta portoghese, due dimensioni della rappresentazione araldica – quella personale, con il ricorso alle armi della famiglia materna del santo affiancate a quelle paterne, e quella devozionale – poste in ombra dall’uso ormai pienamente istituzionale dell’originaria arma patris sancti Antonii, «arma di esso Glorioso Santo».

Parole chiave:  Veneranda Arca del Santo - Stemma - Croce ghiandata - Bulhão/ Bulhões - Taveira - Anguillara.

SUMMARY
The paper proves – by the official heraldic corpora of the Kingdom of Portugal – the medieval and authentically Portuguese origin of the escutcheon of saint Anthony’s family, the Bulhões, which was sometimes questioned by influential scholars. The Bulhões’ coat of arms reached Padua at the beginning of the 16th c. (first evidences in 1508 and 1509-10) and eventually became the insignia of the Veneranda Arca (officially recognized by the Kingdom of Italy in 1915) as well as, with some variations in the exterior ornaments, of the other institutions and devotional bodies which are linked to the Anthonian complex. The author examines the probable original significance of the arms of the «glandiferous cross», and follows up the crucial stage between its appearance in the Arca’s official documents (1571), where it still connoted its patrimony as a «personal» property of the saint, and the first evidence of the phrase «arms of the V. Arca» (1631). Finally, two fresh 18th c. variants of the same coat of arms are analysed, which possibly aimed at recovering, in the context of a new cultural sensibility but again in a fully Portuguese key, two dimensions of the heraldic representation – the personal and the devotional one, the former resorting to the arms of the maternal family of the saint besides the paternal ones – which were by then overshadowed by the fully institutional use of the original arma patris sancti Antonii, «arms of the Glorious Saint».

Keywords: Veneranda Arca del Santo - Stemma - Croce ghiandata - Bulhão/Bulhões- Taveira - Anguillara.

Italiano
Marco Canton - Valentina Pegoraro
pp. 449-467
Il Complesso di villa Arca del Santo ad Anguillara Veneta. Ricostruzione storica e ipotesi di riuso
II.13.03.09

 SOMMARIO
Non si può certo affermare che villa Arca del Santo in Anguillara Veneta sia una villa conosciuta. Pur essendo inclusa tra le ville venete, la modestia dell’edificio e la mancanza di affreschi ed elementi decorativi la rendono, agli occhi dei più, una villa di minore importanza. Il presente contributo si propone di restituirle la dignità che merita attraverso una puntuale ricostruzione della sua evoluzione architettonica. L’analisi si articola in due parti strettamente correlate: nella prima, cercheremo di ricostruire la storia della villa dalla sua fondazione ad oggi con il principale ausilio delle fonti storiche e archivistiche; nella seconda, proporremo un’ipotesi di riuso del Complesso, ad oggi in stato di abbandono. In questa fase la ricerca storica condotta sarà funzionale a limitare al minimo gli interventi sulle murature storiche e sarà sempre indispensabile per mantenere inalterati l’identità e il significato che ancora oggi il Complesso villa Arca del Santo possiede per la comunità di Anguillara.

Parole chiave: Villa; Arca; Santo; Anguillara Veneta; Restauro.

SUMMARY
Villa Arca del Santo in Anguillara Veneta is listed among the Venetian Villas. However, scholars and general public have shown little interest in the building, as a result of the sobriety of its style, and the absence of frescoes or any major decorative element. This study aims to restore the original dignity of Villa Arca del Santo through a reconstruction of its architectural evolution. In the first part, documentary sources are used to reconstruct the history of the villa, from its foundation to the present day. The second part considers the recovery of the complex from its current ruinous condition, and a potential opening of the villa to the public. In this sense, historical research becomes of fundamental importance in order to minimize interventions on the ancient walls, which constitutes an essential condition to preserve both the identity of the villa, and its significance for the community of Anguillara Veneta.

Keywords: Venetian Villa; Arca del Santo; Anguillara Veneta; Villa Renovation.

Italiano