Rivista LVI (2016) - fascc. 1-2

Studi e Testi
Maria Teresa Dolso
pp. 7-27
L’Osservanza francescana: «una restaurazione difficile»
II.16.12.01

SOMMARIO
 Il saggio si propone una riflessione intorno al tema delle origini del movimento Osservante, in particolare indagando i modi e i termini nei  quali gli Osservanti interpretano le proprie origini. L’analisi viene condotta su due  delle  piu`  significative opere composte da frati  Osservanti, risalenti entrambe agli anni settanta-ottanta del Quattrocento: la cosiddetta Franceschina di Iacopo Oddi  e la Chronica fratrum minorum observantiae di Bernardino Aquilano, esplicitamente dedicata alla  storia della  sola  famiglia Osservante. Emergono con  chiarezza alcuni capisaldi del ‘‘mito’’ delle  origini: collegamento con  Francesco e il ‘‘vero’’ francescanesimo – con  quello che  e` soggettivamente ritenuto tale  –, osservanza della  regola, obbedienza ai superiori, scelta eremitica, componente signorile come elemento di supporto e soprattutto confronto/scontro con  i fraticelli eretici. Quest’ultimo aspetto rappresenta un vero  e proprio tornante identitario per  gli Osservanti, ‘‘polo’’ positivo dei fraticelli, rispetto ai quali, come rispetto agli Spirituali, vi e` un’innegabile ‘‘retroterra’’ condiviso, per  il comune rifarsi a temi e ‘‘ideali’’ che  si voleva  propri del francescanesimo originario. Attraverso una riproposizione ‘‘pacificata’’ del proprio passato Iacopo Oddi sembra cercare consenso, non  diversamente da Bernardino Aquilano, in vista di una leadership osservante dell’Ordine.

Parole chiave:  Osservanza francescana; Iacopo Oddi;  Bernardino Aquilano.

SUMMARY
The Wiseman proposes a reflection on the theme of the origins of the Observant movement, in particular investigating the  ways  and  the  terms in which the  Observants interpret their origins. The  analysis is conducted on two  of the  most significant works composed by Observant friars, both dating back  to the seventies-eighties of the  fifteenth century: the  so-called Franceschina Jacopo Oddi  and  Chronica fratrum minorum Observantiae of Bernardino Aquilano, explicitly dedicated to the history of only one observant family. It emerges clearly some of the cornerstones of the ’myth’ of the  origins: connecting with  Francis and the  ‘‘true’’ Franciscans – with what is subjectively considered such – observance of the  rule,  obedience to superiors,  hermit choice, stately component as element support and  especially confrontation/clash with  the  little  heretic friars. This  last  aspect reflects a real  and  proper identity hairpin for the  Observants, positive ‘‘pole’’ of the  little  friars, to which, as to the  spirituals, there is an  undeniable ‘‘hinterland’’ shared for the  common referring  themes and  ‘‘ideals’’ which the  original Franciscans needed. Through a repetition  ‘‘pacified’’ of their past  Jacopo Oddi  seems to seek  consensus, not  diversely from Bernardine Aquilano, in view of an Observant leadership of the  Order.

Keywords:  Franciscan Observance; Jacopo Oddi;  Bernardino Aquilano.
 

Italiano
Daniele Solvi
pp. 29-42
Bernardino da Siena tra predicazione e fondazioni osservanti
II.16.12.02

SOMMARIO
Sin dalla bolla di canonizzazione Misericordias Domini (1450), la figura di san Bernardino da Siena e` caratterizzata dalla sua attivita` di predicatore itinerante. All’interno del suo apostolato ha un posto rilevante la fondazione di nuovi luoghi di culto e comunita` religiose o semireligiose. Il presente contributo analizza due casi specifici (il santuario di Santa Maria delle Grazie, presso Arezzo, sul luogo in cui prima del suo arrivo si svolgevano i riti pagani della ‘‘fonte tecta’’, e il convento di Santa Maria degli Angeli a Milano), che illustrano la dimensione mariana e i tre livelli dell’apostolato osservante: battesimale, penitenziale, regolare. Come emerge chiaramente dalle fonti agiografiche, l’intento di Bernardino, nel promuovere nuove fondazioni, e` quello di rafforzare e prolungare nel tempo gli effetti carismatici della sua predicazione, per costruire una societa` cristiana fondata sul principio dell’obbedienza.

Parole chiave: Bernardino da Siena; Predicazione tardo-medievale; Osservanza francescana; Agiografia osservante; Devozione mariana.

SUMMARY
The main feature of saint Bernardino of Siena (outlined e.g. in the canonization bull Misericordias Domini, 1450) is the activeness of the franciscan friar as an itiner ant preacher. The foundation of new churches and religious (or semireligious) communities played a key role within his apostolate. This essay analyzes two specific cases (the sanctuary of Santa Maria delle Grazie, near Arezzo, where the pagan practices of the ‘‘fonte tecta’’, before his arrival, took place, and the convent of Santa Maria degli Angeli in Milan), that illustrate the threefold dimension – ‘‘baptismal’’, ‘‘penitential’’ and ‘‘regular’’ – of the observant apostolate and its marian feature. The principal aim of Bernardino’s new institutions – as the hagiographical sources clearly pointed out – was to reinforce and to protract the charismatic effects of his predication, in order to build up a model of christian society based on the principle of obedience.

Keywords: Bernardino of Siena; Late-medieval preaching; Franciscan Observance; Observant hagiography; Marian devotion.

Italiano
Matteo Melchiorre
pp. 43-63
La propaganda antiebraica dell’Osservanza nei centri minori. Frate Bernardino da Feltre nel distretto padovano (1491-1494)
II.16.12.03

 SOMMARIO
Questo saggio affronta il tema della predicazione osservante di orientamento antiebraico nei centri minori. Si e` scelto come caso di studio la predicazione di Bernardino da Feltre nelle cittadine del distretto padovano tra 1491 e 1494. Dopo aver contestualizzato brevemente la figura del frate, il tema dell’antiebraismo all’interno dell’Osservanza e le modalita` insediative degli ebrei nella Terraferma veneta, con particolare riferimento alla comunita` ebraica di Padova e ai numerosi insediamenti di ebrei nel contado, si passa ad analizzare l’impatto della predicazione antigiudaica di Bernardino nelle cittadine del distretto patavino: Piove di Sacco, Camposampiero, Monselice, Montagnana, cui si aggiunge Castelfranco veneto (poco fuori del contado di Padova). Da questi casi – taluni dei quali eclatanti – emerge la capillarita` dell’impegno antiebraico dell’Osservanza, il ruolo di Venezia quale ‘‘garante’’ dei diritti degli ebrei del proprio Dominio e la forza degli insediamenti ebraici, basati su di un solido ed elastico network societario-familiare che riuscı` a resistere alla martellante campagna di fra Bernardino.

Parole chiave: Ebrei; Antiebraismo; Predicazione; Osservanza francescana; Padova; Bernardino da Feltre.

SUMMARY
This paper deals with anti-Jewish preaching by the Observant Franciscans in smaller towns. The case chosen for study is Bernardino’s da Feltre preaching in the towns of the Paduan contado from 1491 to 1494. First, the paper briefly sets in context the friar himself, the theme of anti-Judaism within the Observant order and the patterns of Jewish settlement in the Venetian mainland dominion, especially Padua’s Jewish community and the numerous Jewish settlements in the contado. The analysis then focuses on the impact of Bernardino’s anti-Jewish preaching in the towns of the Padovano: Piove di Sacco, Camposampiero, Monselice, Montagnana and also Castelfranco Veneto (outside the Padovano, but very close to it). Examination of these cases – some of them startling – demonstrates the capillary nature of the Observants’ anti-Jewish commitment, Venice’s role as ‘‘guarantor’’ of the rights of Jews in its dominion, and the strength of the Jewish settlements, based on a solid but elastic network of families and business partnerships that succeeded in resisting Bernardino’s sustained campaign.

Keywords: Jews; Anti-Judaism; Preaching; Observant Franciscans; Padua; Bernardino da Feltre.
 

Italiano
Pietro Delcorno
pp. 65-91
Michele d’Acqui «motore e fundator» del Monte di Pieta` di Verona. Un inedito incunabolo
II.16.12.04

SOMMARIO
L’articolo mette in luce il profilo e l’azione di Michele d’Acqui, soffermandosi principalmente sulla fondazione del Monte di Pieta` di Verona, promosso nel 1490 da questo predicatore francescano. L’analisi si concentra su un incunabolo volgare stampato a Verona a ridosso degli eventi, qui pubblicato integralmente. Questo do cumento mette in luce sia il messaggio spirituale collegato alla presentazione del Monte di Pieta` , sia le strategie comunicative adoperate da un abile predicatore qua le fra Michele, teso a promuovere una carita` organizzata e cittadina, a sostegno di un’istituzione centrale nel progetto di riforma della societa` promosso dall’Osservan za minoritica. Una riforma in cui dimensione sociale e religiosa erano intrecciate in maniera inseparabile, come mostrano gli statuti della Scola del Monte della Pieta` in cui sostegno economico al Monte e diffusione di modelli per la vita religiosa laicale procedono di pari passo.

Parole chiave: Predicazione; Monte di Pieta`; Confraternite; Osservanza; Assistenza; Verona.

SUMMARY
The article investigates the life of the Observant Franciscan preacher Michele d’Acqui, particularly focusing on his initiatives to promote the Monte di Pieta` in Verona, in 1490. The article analyses and integrally publishes a vernacular incuna bulum that was printed in Verona in concomitance with those events. This docu ment highlights the spiritual message that was connected with the presentation of the Monte di Pieta` as well as the communicative strategies adopted by a skilful preacher such as Fra Michele. He promoted an organised and civic form of charity to support the Monte di Pieta` , which was a central institution in the reform of the society envisioned by the Franciscan Observance. As the statutes of the Scola del Monte della Pieta` clearly show, within this reform project social and religious di mensions were deeply intertwined: the economic support to the Monte went hand in hand with the dissemination of a model of religious life for the laity.

Keywords : Preaching; Monte di Pieta` ; Confraternity; Observance; Civic charity; Verona.

Italiano
Alessandra Pattanaro
pp. 93-114
Il ciclo pittorico del santuario del Noce. Problemi interpretativi e attributivi
II.16.12.05

SOMMARIO
Il convegno dedicato al francescanesimo osservante in Camposampiero tra i secoli XV e XVI ha offerto l’occasione di analizzare il ciclo antoniano dipinto all’inizio del quarto decennio del Cinquecento nell’oratorio del Noce da un punto di vista interpretativo ovvero iconologico. Le dieci storie dipinte alle pareti sono accompagnate da tituli esplicativi in distici elegiaci. Finora le historiae sono state ricondotte a miracoli molto noti, trascurando allusioni a miracoli meno noti, il discostarsi di alcuni episodi dalla tradizione iconografica piu` diffusa, il sommarsi di piu` episodi nella stessa scena. Come lascia intendere la tipologia della pala di Bonifacio Veronese all’altare, raffigurante l’Apparizione di sant’Antonio sul noce a un pubblico di devoti e di funzionari governativi, il ciclo fu con ogni probabilita` commissionato dalla Confraternita di sant’Antonio e il suo programma fu preordinato e suggerito da un dotto frate che ideo` le connessioni tra i diversi episodi. La genealogia francescana del presbiterio mira a esaltare figure di francescani connesse alla stagione padovana di sant’Antonio, santi dell’Ordine che conobbero il martirio, personaggi legati al beato Bernardino da Feltre e all’istituto del Monte di Pieta` .
Di un certo interesse per una datazione tra 1530 e 1537 si e` rivelata una veduta di Venezia dal bacino di San Marco, nella quale non sono ancora eretti la Zecca e la libreria di Jacopo Sansovino, ma sono gia` innalzate le Procuratie nuove, mentre le ali della Torre delle ore risultano in restauro.
La ricognizione del ciclo ha anche suggerito di riconsiderarne lo stile e l’attribuzione tradizionale a Girolamo Tessari detto Dal Santo, suggerendo la responsabilita` di una bottega piu` moderna, forse legata a Gualtiero Padovano, la cui formazione risulta ad oggi degna di chiarimento.

Parole chiave: Iconografia; Iconologia; Camposampiero; Venezia; Confraternite; Lega di Cambrai; Gualtiero Padovano; Marcantonio Raimondi; Albrecht Dürer; Girolamo dal Santo; Jacopo Sansovino.

SUMMARY
The conference devoted to the Franciscans observants in Camposampiero between 15º and 16º centuries gave the opportunity to analyze the fresco cycle painted at the beginning of the fourth decade of the 16º century in the oratorio del Noce from an interpretive and iconological standpoint.
The ten stories frescoed on the wall are accompanied by explanatory inscriptions in elegiac couplets. Up to now they have been referred to very popular miracles, neglecting allusions to some lesser known wonders or to the deviation from episodes of the most common iconographic tradition and ignoring the addition of more episodes in the same scene.
As suggested by the typology of the altarpiece by Bonifacio Veronese illustrating the Apparition of Saint Anthony on the walnut tree to a crowd of devotees and government officials, the cycle might have been commissioned by the Saint Anthony brotherhood and the iconographic program could have been devised and suggested by a learned friar who invented the interrelation between different episodes.
The franciscan genealogy in the presbytery aims to illustrate both episods from the life the Saint spent in Padua as about, saints of the order that were martyred, and about saints in relationship with beato Bernardino da Feltre and connected with the institution of the Monte di Pieta` .
Particularly interesting for the chronology of the frescoes between 1530 and 1537 is the assessment of the buildings in the view of San Mark square in Venice, where the Zecca Palace and the Saint Mark Library had not yet been built, but the so called ‘‘Procuratie nuove’’ were already erected with their three floors, while the Clock Tower seemed to be under renovation.
A new study of the frescoes has launched a reconsideration of their style and traditional attribution to Girolamo Tessari called Dal Santo, proposing the execution of a more modern workshop, perhaps involving Gualtiero Padovano, whose earlier career is worthy of being better known.

Keywords: Iconography; Iconology; Camposampiero; Venice; Brotherhoods; Cambrai’s League; Gualtiero Padovano; Marcantonio Raimondi; Albrecht Dürer; Girolamo dal Santo; Jacopo Sansovino.

Italiano
Giovanna Baldissin Molli
pp. 115-134
Marcello Fogolino e la pala francescana di Camposampiero
II.16.12.06

 SOMMARIO
Il contributo pone la sua attenzione alla pala d’altare di Marcello Fogolino, attualmente conservata nel Rijksmuseum di Amsterdam, ma originariamente dipinta per la chiesa francescana di Camposampiero (Padova). Lo studio compiuto ha potuto ricostruire l’esatta cronologia di quest’opera nel suo passaggio dall’Italia all’Olanda. In seguito alla soppressione della chiesa e convento francescano nel XVIII secolo, la pala venne successivamente collocata in vendita nel mercato antiquario. Il collezionista Marziale Reghellini, membro della massoneria e carboneria esiliato a Bruxelles, ebbe modo di acquistarla per la sua raccolta privata, il cui catalogo sara` pubblicato successivamente. Allo stato attuale degli studi il catalogo di questa collezione risulta essere ancora non noto agli studiosi. La pala, posta successivamente in vendita, venne acquistata, assieme ad altri dipinti, dalla Casa reale olandese.

Parole chiave: Marcello Fogolino; Camposampiero; Marziale Reghellini; Rjjksmuseum Amsterdam.

SUMMARY
This paper considers an altarpiece painted by Marcello Fogolino, now at the Rijksmuseum in Amsterdam but originally created for the Franciscan church of Camposampiero. Research has determined the precise chronology of this artwork and shed light on the way it reached the Netherlands. This transfer took place after the church was suppressed and the altarpiece entered the antiquarian market. Marziale Reghellini, exiled member of the Masonry and the Carbonari in Bruxelles, bought the painting for its private collection – whose catalogue will be published later. It is apparently unknown to modern scholarships – and then was proposed for sale to Dutch monarchy along with other paintings.

Keywords: Marcello Fogolino; Camposampiero; Marziale Reghellini; Rjjksmuseum Amsterdam.
 

Italiano
Elda Martellozzo Forin
pp. 135-208
Gregorio, Camposampiero e i suoi frati
II.16.12.07

SOMMARIO
Il contributo, limitato ai secoli XV e XVI, si propone di evidenziare il rapporto tra i cittadini del luogo antoniano e i frati dell’Osservanza, chiamati a reggere il convento e la chiesa restaurati per precisa volonta` di Gregorio Camposampiero, che nel decennio 1425-35 fu fortemente legato al rinnovato francescanesimo. La ricaduta della presenza dei frati fu incisiva ed evidente: per l’impatto della predicazione di san Bernardino, che fu a Camposampiero nel 1443, e sull’esempio di Dorotea Chiericati, che aveva fondato il monastero padovano di Santa Chiara poi San Bernardino, parecchie giovani del paese scelsero di entrare nel convento delle clarisse. Ma il rinnovamento piu` forte – religioso e sociale – coinvolse tutta la popolazione: i patrizi veneziani Querini fecero costruire due altari e un ospedale intitolati al frate senese, nacquero o presero forza confraternite quali quella di sant’Antonio, che riunı` la modesta ma determinata e´ lite cittadina, e il Terz’Ordine francescano che invece dilago` anche nelle minuscole borgate del territorio, soprattutto in quella Roara sulla quale si appuntavano e si incontravano gli interessi economici dei Camposampiero e dei Bigolin, i fondatori del convento osservante di Santa Croce Bigolina. In tempi estremamente difficili due istituzioni, nate anche a seguito della predicazione francescana, tentarono di provvedere ai poveri: l’ospedale e il Monte di pieta` che ebbero entrambi vita travagliata, ma sopravvissero e riuscirono a soccorrere i miseri. E nel secolo XVI, ormai pienamente affermati nel territorio come presenza religiosa forte e vivificante, i frati con il sostegno che mai venne meno della popolazione poterono provvedere alla bellezza degli edifici dotandoli di pale e di affreschi.

Parole chiave: Gregorio Camposampiero; Dorotea Chiericati; Querini; Bigolin; Ospedale di San Bernardino; Fraglia di sant’Antonio; Terz’Ordine francescano; Monte di pieta`.

SUMMARY
The contribution, limited to XV and XVI centuries; proposes to make it evident the rapport between the citizens of Antonian place and the observant friars, called to support the convent and the restored church by precise will of Gregory Camposampiero who in the last ten years 1425-1435 was strongly connected to the renewed Franciscans. The fallout of the presence of the Friars was incisive and evident: for the impact of St. Bernadine’s preaching, which took place at Camposampiero in 1443, and on the example of Dorothy Chiericati who had founded the St. Clare Monastery. But the biggest renewal – religious and social – involved the entire population: the Querini patricians of Venice constructed two altars and a hospital dedicated to the friars of Siena, which gave birth to confraternities of which that of St. Anthony, reunited the modest but determined elite citizen, and the third order Franciscan which instead dialogued even in the small villages of the area, especially in Roara on which pinned and met the economic interests of Camposampiero and Bigolina, the founders of the observant convent of Holy Cross Bigolina. Two institutions born partly as a result of the Franciscan preaching, in extremely difficult times, tried to care for the poor: the Hospital and the Mountain of Mercy both of which amidst difficulty survived and were able to rescue the poor. And in the sixteenth century, now fully established in the territory as a strong religious presence and life-giving, the friars with the support that never dimmed the population could provide for the beauty of the buildings and provide them with shovels and frescos.

Keywords: Gregory Camposampiero; Dorothy Chiericati; Querini; S. Croce Bigolina; Hospital of St. Bernardine; Fraglia of St. Anthony; Third Order Franciscan; Monti di Pieta` .
 

Italiano
Valentin Strappazzon
pp. 209-219
Vocabulaire mystique des Sermons de saint Antoine de Padoue (III)
II.16.12.08

SOMMAIRE
Au terme de l’étude que nous avons consacrée au vocabulaire mystique des Sermons de saint Antoine, nous présentons en guise de conclusion un aperçu des principaux thèmes de l’itinéraire mystique d’Antoine et les caractéristiques essentielles de son expérience mystique, par rapport aux grands maîtres spirituels qui l’ont précédé – Origène, Augustin, Grégoire-le-Grand, Bernard, Guillaume de Saint-Thierry, les mystiques de Saint-Victor – et aux mystiques qui l’ont suivi : François, Bonaventure, Jean de la Croix, François de Sales et Thérèse de Lisieux. Comme pour François en particulier, le sommet de l’expérience contemplative d’Antoine avec Dieu se conjugue avec la pratique la plus humble de la compassion et de la miséricorde envers le prochain.
 

Mots clef: St Antoine de Padoue ; Sermons ; Language mystique ; Contemplation ; Mystiques chrétiens ; Misericorde.

SOMMARIO
Al termine della nostra ricerca sul vocabolario mistico nei Sermoni di Sant’Antonio di Padova, presentiamo in forma sintetica e a modo di conclusione i temi principali del suo itinerario mistico e le caratteritiche essenziali della sua esperienza spirituale, in riferimento ai grandi maestri spirituali che lo hanno preceduto – Origene, Agostino, Gregorio il Grande, Bernardo, Guglielmo di Saint-Thierry, i mistici di San Vittore – e ai mistici che sono venuti dopo di lui: Francesco, Bonaventura, Giovanni della Croce, Francesco di Sales e Teresa di Lisieux. Comme per Francesco in modo particolare, al culmine della sua esperienza contemplativa, Antonio incontra la pratica piu` umile della compassione e della misericordia verso il prossimo.

Parole chiave: S. Antonio di Padova; Sermoni; Linguaggio mistico; Contemplazione; Mistici cristiani; Misericordia.

francese
Note e Ricerche
Luciano Bertazzo
pp. 221-230
Un Antonio ritrovato nella ‘‘Vita’’ ritrovata
II.16.12.09

SOMMARIO
La scoperta di una nuova biografia di san Francesco, la Vita brevis sancti patris nostri Francisci, testo abbreviato della Vita prima di Tommaso da Celano, tra le altre novita` che offre, permette di rilevare una testimonianza inedita sul ruolo svolto da sant’Antonio nel famoso episodio della predica di Arles, dichiarato essere lui il referente diretto del racconto in cui san Francesco si fa presente per benedire e consolare i suoi frati. Una testimonianza su un episodio che ha avuto grande rilevanza nell’iconografia francescana e che permette di conoscere rapporti diretti tra il Santo e l’agiografo, in una rete di relazioni narrative tra l’attivita` apostolica espressa da sant’Antonio, definita con il termine di ‘‘minoritismo padano’’, e le espressioni del minoritismo dell’Italia centrale legate alla memoria del santo fondatore.

Parole chiave: Francesco d’Assisi, santo; Tommaso da Celano; Vita brevis sancti patris nostri Francisci; Vita brevior; Antonio di Padova OMin, santo; Capitolo di Arles.

SUMMARY
The discovery of a new biography of St. Francis, the Vita brevis Sancti patris nostri Francisci, abbreviated text of the First Life of Thomas of Celano, among other new things it offer, allows to detect an original insights into the role of Saint Anthony in the famous episode of the sermon of Arles, declared to be direct reference of the account in which St. Francis is present to bless and comfort his brothers. A testimony of an episode that has had great importance in the Franciscan iconography and shows direct rapport between the Saint and the hagiographer, in a web of narrative relations between the apostolic activity expressed by St. Anthony, defined by the term ‘‘minoritismo padano’’ and the expressions of the minoritism of central Italy related to the memory of the founding saint.

Keywords: Francis of Assisi, saint; Thomas of Celano; Vita brevis sancti patris nostri Francisci; Vita brevior; Anthony of Padua OMin, saint; Chapter of Arles.

 

Italiano
Amandine Postec
pp. 231-242
Un nouveau témoin des Sermons d’Antoine de Padoue
II.16.12.10

SOMMAIRE
La découverte du code acquis à présent par la Bibliothéque Nationale de France (Nouvelles acquisitions latines NAL 3245), parmi les multiples nouveautés qu’il offre dans le domaine codicologique et de l’histoire franciscaine, présente des passages des sermons de saint Antoine. Cette Note en effectue une première reconnaissance en soulignant qu’ils proviennent d’une tradition codicologique différente par rapport au stemma codicum présent dans l’édition critique des sermons (Padoue 1979).

Mots clef: Thomas de Celano ; Vita brevis sancti patris nostri Francisci; Antoine de Padoue OMin, saint ; Sermons antoniens.

SOMMARIO
La scoperta del codice acquisito ora alla Bibliothe` que Nationale de France (Nouvelles acquisitions latines NAL 3245) tra le varie novita` che offre nel campo codicologico e della storia francescana presenta anche brani dei sermoni di sant’Antonio. La Nota ne compie una prima ricognizione, ritenendo che provengano da una tradizione codicologica diversa rispetto allo stemma codicum presente nell’edizione critica dei sermoni (Padova 1979).

Parole chiave: Tommaso da Celano ; Vita brevis sancti patris nostri Francisci; Antonio di Padova OMin., santo ; Sermoni antoniani.

francese
Cristina Simonelli
pp. 243-254
Chiara d’Assisi, sorores minori e valdesi: «un mundo che pudo ser y... fue»
II.16.12.11

 SOMMARIO
L’articolo, che nasce in connessione a un laboratorio su crisi, riforma e potere svoltosi in Spagna nel 2013, affronta con un’unica chiave di lettura tre contesti femminili tra XII e XIV secolo: le sorelle dei Poveri di Lione (Valdesi), Chiara di Assisi – con le Dame povere e le sorores minori – e infine l’esperienza prima itinerante e poi reclusa di sorella Silva da Arco, legata agli Apostolici di fra’ Dolcino e Margherita.
L’ipotesi e` che queste periferie femminili siano centri nevralgici della vicenda evangelica, in una trama dalle profonde connessioni. Tale punto di vista unitario e in fondo positivo non deve far dimenticare che le vicende sono altamente drammatiche – i supplizi, l’inquisizione, i roghi – ma anche la claustrazione forzata, e il ‘‘rovesciamento’’ pratico e simbolico della communitas minoritica di fratres et sorores in sorveglianza maschile delle comunita` femminili. Queste stesse vicende mostrano tuttavia forza inaudita e resistenza indomita che in molte istanze/riforma danno corpo alla sequela, abitando soglie e confini, ascoltando voci piu` profonde e radicali dei richiami all’ordine.

Parole chiave: Riforma; Donne; Minores; Valdesi; Chiara; Itineranza; Clausura.

SUMMARY
This article, originally linked to a workshop about crisis, reform and power (Girona Spain 2013), deals with the same hermeneutic key three feminine contexts between XII and XIV century: Poor Lyon’s Sisters (Waldensian), Clare from Assisi with Poor Madams and sorores minores and finally the first itinerant and then reclused experience of sister Silva from Arco, associated with fra’ Dolcino and Margherita’s Apostolici.
The hypothesis is that these feminine ghettos are in fact evangelical history’s crucial centers, in a deeply connected plot. This unitary and positive point of view should not hide the dramatic violence of many contexts: tortures, inquisition, stakes, but also forced seclusion and practical/symbolic overthrow from fratres and sorores community to masculine surveillance on women. The same events show however unheard strength and indomitable resistance, that in many reform/ instances give substance to following, inhabiting thresholds and boundaries, hearing voices deeper and more radical than calls to order.

Keywords: Reform; Women; Minores; Waldensian; Clare; Wandering; Seclusion.
 

Italiano
Luca Baggio
pp. 255-262
L’arte di Francesco. Capolavori d’arte italiana e terre d’Asia dal XIII al XV secolo
II.16.12.12

 SOMMARIO
La Nota di lettura relativa alla mostra fiorentina L’arte di Francesco ripercorre il catalogo presentandolo nelle sue peculiarita` , proponendo delle piste di lettura capaci di ampliare il puro contesto materiale delle opere esposte.

Parole chiave: Arte francescana; Firenze; Gallerie dell’Accademia; Asia.

SUMMARY
The relative notes on the Florence exhibition The Art of Francis retraces the catalog presenting it in its peculiarities, proposing the reading tracks capable of expanding the pure material context of the exhibits.

Keywords: Franciscan Art; Florence; Academy Galleries; Asia.

Italiano